Process Communication Model
Al Talent Garden Fondazione Agnelli, venerdì 26 gennaio abbiamo giocato con il Process Communication Model, per gli amici PCM, un modello che descrive sei profili comportamentali che, in modo diverso, contribuiscono al lavoro in gruppo e a raggiungere performance eccellenti.
Attenzione però, in una fase di stress elevato, le stesse caratteristiche inizialmente positive, possono essere portate all’eccesso e diventare problematiche per le dinamiche del team.
E così vediamo che:
- il thinker, organizzato e razionale, rischia di diventare maniaco del controllo,
- l’harmoniser, empatico e caloroso, può risultare eccessivamente emotivo e assertivo,
- il promoter, entusiasta e pronto ad ogni sfida, in fase di stress diventa impaziente e manipolatore,
- l’imaginer, che fa della riflessività e introspezione i suoi punti di forza, rischia di alienarsi e ritirarsi in sè stesso,
- il persister, dall’ineccepibile condotta e focalizzato sugli obiettivi, si concentra sugli errori e sull’imposizione delle proprie opinioni,
- infine la giocosità e l’energia positiva del rebel può sfociare in un comportamento irresponsabile.
È importante sottolineare che chiunque, con propensioni diverse, ha dentro di sè un pezzo di ognuno dei sei profili e si muove fluidamente tra essi. Il modello nasce per riconoscere alcuni pattern e capire i bisogni delle persone, al fine di migliorare la collaborazione e comunicazione di un gruppo.
Si va in scena!
Dopo una breve introduzione teorica, Stefano Marello ci ha fatto giocare con il PCM game, un’attività ludica che ci ha aiutato a riconoscere i profili del PCM e trovare un modo per aiutare le persone che si trovano in una fase distress.
Abbiamo giocato di ruolo, 6 giocatori hanno improvvisato una situazione di lavoro in team, interpretando segretamente un profilo del PCM durante una fase distress.
Il team ha ricevuto un’obiettivo, qualche requisito e una manciata di lego per riuscire a portare a termine in 10 minuti un MVP per un cliente… spaziale!
Durante la scena, tutti gli altri partecipanti non giocanti hanno osservato il comportamento dei giocatori, e successivamente ognuno ha provato ad indovinare quale profilo era stato interpretato da ogni persona.
Alla fine, si sono svelati i ruoli e ci siamo confrontati sugli aspetti che ci hanno fatto riconoscere o meno un certo profilo.
Aiutiamo questi profili!
La serata si è conclusa con un’attività di gruppo. Ad ogni gruppo sono stati assegnati 2 profili e abbiamo ragionato a mente fredda sui bisogni dei profili assegnati per trovare qualche azione, una frase, un comportamento concreto che potesse aiutare una persona in fase distress che mostrasse quel genere di comportamento.
Ogni gruppo ha infine presentato le azioni di miglioramento per ogni profilo esaminato.
Cosa ci portiamo a casa?
Grazie ai profili del PCM, possiamo avere più consapevolezza dei comportamenti e dei bisogni che hanno le persone con cui ci relazioniamo.
E così, la prossima volta che “un persister” cerca di imporre le propria idea, può essere utile fermarci e stilare insieme al gruppo una lista di pro e contro dell’idea proposta.
Ringraziamenti
Ringraziamo infine i creatori del gioco (in ordine alfabetico):
Antonio Fazio
Beatrice Bottini
Caterina Palmiotto
Giorgia Lattanzio
link all’articolo del gioco originale: https://agilereloaded.it/pcm-game-e-tu-che-personalita-sei/
link alle slide: https://agile.to.it/wp-content/uploads/2023/01/PCM_GAME.pptx.pdf
Qualche ulteriore foto dell’evento: