Una giornata agile a Roma

Oggi vi raccontiamo una giornata “agile” a Roma: siamo andati al PMexpo 2018, scoprendo con piacere che un evento tradizionalmente dedicato al Project Management propone una serie di talk e workshop dal sapore “Agile”.

La giornata comincia subito con una metaforica lezione: a Roma, ovvero nel complesso mondo IT, se vuoi muoverti dal punto A al punto B in tempi ragionevoli, cioè se vuoi raggiungere un obiettivo più rapidamente, devi usare per forza lo scooter, devi essere agile. Fa guidare qualcuno con più esperienza di te – benedetto sia lo Scrum Master – e, nonostante lungo il tragitto penserai ripetutamente al tuo funerale (perché senza impediment che divertimento sarebbe?), il viaggio sarà emozionante ed entusiasmante “per aspera ad astra!”.

Dopo questa partenza “sprint” il primo workshop di cui vi vogliamo raccontare è Come mettere a fuoco la vision di prodotto, ovvero: sperimentare tecniche rapide ed efficaci per mettere a fuoco gli elementi essenziali di un prodotto.

Dopo una breve introduzione, che ci regala preziose pillole di cinque diverse tecniche per chiarire e condividere la visione di prodotto, Massimo Sarti, con grandissima esperienza ed abilità, mette al lavoro tutti i partecipanti perché, si sa, per imparare bisogna sporcarsi le mani. E allora via di pennarelli, fogli, scatole, colla, adesivi colorati e tutta la fantasia che avete! L’obiettivo è inventare, in team, un prodotto o servizio e, utilizzando tre delle cinque tecniche raccontate, far comprendere agli altri team ciò che si vuole realizzare. Vendere l’idea insomma, e portare a casa il vil denaro dei finanziatori, ovvero milioni di euro sotto forma di appiccicosi pallini colorati, per poter realizzare il nostro prodotto. Come sempre il gioco si rivela essere il migliore dei modi per apprendere e fissare i concetti importanti e, in un clima di creatività e divertimento, ci portiamo a casa degli strumenti di lavoro semplici ed efficaci come: elevator pitch (Geoffrey Moore), product box (Luke Hohmann), product vision board (Roman Pilcher), business model canvas (Osterwalder e Pigneur) e lean canvas (Ash Maurya).

E dopo tutto questo movimento passiamo ad un più tranquillo talk: Resistance to change and how to become more Agile di Rod Willis. Dalla grande esperienza del nostro speaker internazionale una chiara risposta alla domanda che da sempre tormenta chi intraprende l’impervia via delle trasformazioni organizzative: “qual è la causa della resistenza al cambiamento”? Semplice: la necessità di difendere qualcosa che da quel cambiamento può essere minacciato o messo in discussione. Focus quindi sulla comunicazione, sulla collaborazione e sul committment per abilitare un ambiente che motiva le persone ed infrange le fortezze costruite in difesa di tutto ciò che ci spaventa cambiare. 

Chiudiamo l’expo con un workshop di valore, sia per agilisti che non: Bias cognitivi nei processi di project management. Tommaso Buganza sa tenere alta l’attenzione dei partecipanti, nonostante siamo a fine giornata, con una serie di divertentissimi test volti a far emergere i bias cognitivi dei quali siamo tutti, inesorabilmente, vittime inconsapevoli. Al grido scherzoso di “abbracciate la vostra inconsistenza!” ci dimostra, coi fatti, come per i nostri cervelli sia faticoso e costoso attivare il sistema razionale pensante e, di conseguenza, spesso si tenda a prendere decisioni guidati dal “pilota automatico”. Decidere richiede valutazioni che costano energia, quindi fate attenzione a non sovraccaricare di informazioni il cervello dei vostri manager quando andate a proporre nuove idee…potreste indurli al risparmio energetico portandoli ad un blocco decisionale!

A questo punto è tempo di aperitivo e saluti al PMexpo, ma noi, tanto stanchi quanto indomiti, non possiamo perderci il MeetUp di Agile Talks: Il cliente è il centro del tuo prodotto, con Valerio Zanini.

Appena arrivati (vi ricordo: rigorosamente con lo scooter!) in una location colorata, con svariati tavoli, sedie e sacchetti di lego ovunque, la faccenda si fa da subito molto seria. Questa sera dobbiamo salvare i lillipuziani che, temerari loro, vivono in un lembo di terra compreso tra due fiumi…che ovviamente stanno per esondare! Dopo aver inveito contro l’insensatezza di questi abitanti ci improvvisiamo tutti ingegneri strutturisti e, suddivisi in più team, (ve li immaginate tanti team fatti di ingegneri?!), nominiamo un Product Owner per ogni squadra.

A questo punto ci mettiamo all’opera coi pezzetti di lego per costruire un ponte consono a trasferire gli omini in un luogo più sicuro. Ma la chiave del successo, come sempre, sta nel fare al sindaco del paese, ovvero il nostro customer, le domande giuste per costruire il ponte giusto. A fine serata, viene celebrato il successo del team vincitore, con un meccanismo premiante per chi è stato più in linea con i requisiti del sindaco. 

 

Che cosa impariamo da questa storia?

le domande costano, tempo e a volte denaro, ma portano sempre beneficio: i team con PO che hanno fatto meno domande hanno prodotto risultati di minor valore

pensate fuori dagli schemi, attingendo a risorse fuori dalle vostre zone di comfort, per portare soluzioni migliori e più rispondenti alle esigenze del cliente.

 

 

PS: potete dormire stanotte, abbiamo portato al sicuro tutti i lillipuziani!

Per chi volesse approfondire il tema Product Vision:

  • “Crossing the Chasm: Marketing and Selling High-tech Products to Mainstream Customers”, Geoffrey Moore
  • “Innovation Games: Creating “Breakthrough Products Through Collaborative Play”, Luke Hohmann
  • “Strategize”, Roman Pilcher
  • https://www.businessmodelcanvas.it/business-model-canvas di Osterwalder e Pigneur
  • “Running lean”, Ash Maurya
  • Sul tema Bias Cognitivi: “Pensieri lenti e veloci”, Daniel Kahneman
  • Il cliente al centro del prodotto: “Deliver Great Products That Customers Love: The Guide to Product Management for Innovators, Leaders, and Entrepreneurs Paperback”, Valerio Zanini